Flashback di una ventina di anni o forse più...quando non hai ancora deciso se mettere su famiglia o perderti per il mondo.
Un anno è da donare alla patria, tantovale farlo come si deve. E allora eccomi qui alla brigata Paracadutisti Folgore, Pisa, la sveglia alle 6:30 , e subito reazione fisica in cortile, una decina di giri di pista in un campo di allenamento a fianco delle torri di lancio. Così per due mesi il corso palestra tra flessioni corse lanci simulati in carrucola. La forma è perfetta, la preparazione anche , arriva il grande giorno, primo lancio.La preparazione a bordo pista , l'imbragatura , i due paracaduti (anche se speri di non dover mai aprire quello davanti) ,l'imbarco , l'odore del kerosene che ti investe al passaggio dietro l'aereo...decollo. Guardo la faccia dei miei compagni, ognuno lì per chi sa quale motivo, io non ho nulla da perdere, vediamo chi ha ragione o io o tu,è con questi pensieri che cerco di vincere la paura. Si apre il portellone , l'aero vira a destra proprio sopra la piazza di Lucca, in piedi, controllo equipaggiamento, numero 7 ok, 5 secondi alla porta ... luce verde ...via . Dal frastuono dell'aereo si passa al silenzio del cielo, milleuno, milledue, milletre, millequattro, millecinque, destra...sinistra , si è aperto. Quei pochi minuti di volo, mi riportano a quando venti anni prima ho scelto di venire su questa terra, sono solo ... così non lo sarò mai più.
Mi preparo all'impatto, atterro, guardo il cielo , sono venuto da li, voglio tornare su subito, è troppo bello, corro..grido...corro...forse per inseguire quell'aereo che lo faccio ancora.
